Alan Scuro – Episodio filler: Meteorite con sorpresa, il sacrificio

Alan Scuro e Didamante, nei rispettivi robottoni, erano alle strette. L’enorme meteorite marrone, dirigendosi verso il Varco di Tarlo, stava per infrangere le ultime difese terrestri.

– Alan, pensa alle cimici, non posso permettere che quella montagna colpisca il Muraglia-Tob.

– Certo, Didamante, perché dentro il Muraglia c’è la tua Prestabilita cinesina preferita, non perché se non lo fermiamo quel coso attraverserà il Varco, colpirà la Luna e farà carambola col nostro pianeta.

– Esatto.

– Sei un vero eroe, Didamante.

– Perché? Tu non difendi la Terra solo perché laggiù c’è tua figlia Lira?

– Vorrei ricordarti, caro il mio padre dell’anno, che c’è anche tua figlia sulla Terra.

– …

Mentre Alan Scuro pensava a squarciare faticosamente le cimiciccione asiatiche, il Colosso di Rodi-Tob si lanciò contro la montagna errante per conficcargli dentro la sua Lancia Pulsar, come aveva fatto poc’anzi con la cimicicciona bruna. Tuttavia fu come cercare di bucare una palla da bowling con uno stuzzicadenti, e il robottone dorato finì spappolato sulla nuda roccia a quattro di spade.

– Didamante! Ah, che idiota! – disse Alan Scuro vedendo il robottone immobile dell’amico venire attaccato dai Nemici dell’Umanità che gli sfuggivano. Tuttavia questi presto se ne andarono, vibrando nel cosmo stellato le ali riarse.

Difatti il meteorite stava avanzando inarrestabile verso il Muraglia-Tob, cui bocche di fuoco ne lambivano la superficie coi propri scoppiettanti Cannoni al Plasma.

Presto, un’esplosione di luce pervase il meteorite, che si incendiò come all’ingresso di un’atmosfera.

– Mind Secret! – urlò Alan Scuro alla radio. – Di’ a quella troia cinese di smettersela col fuoco, c’è Didamante su quella roccia.

– Negativo, Alan Scuro, – rispose il Generalissimo, – Didamante ha già una cucciola che possa portare avanti il suo buon nome e il Muraglia-Tob è l’unica difesa che ci resta.

– Maledetta Chimichanga Dam! – strillò Alan Vedendo il Rodi-Tob tempestato da lingue di fuoco. – Sua figlia non ha ancora diciassette anni e per giunta se il Muraglia-Tob non si ferma ad Armoniosa non resterà nulla da pilotare!

– Alan Scuro, – disse Mind Secret, – quando un lupo si sacrifica per difendere il proprio branco, sa che poi non potrà più difenderlo. E lo sa benissimo anche il branco.

– Didamante, no! Vattene da lì! – urlò Alan Scuro impotente, di fronte all’amico ormai spacciato.

– “Perché, perché? La domenica mi lasci sempre sola..” – Didamante non rispondeva, e dalla sua cabina si sentiva solo Rita Pavone in sottofondo.

– Grazie per il tuo sacrificio, Didamante, – disse dalla radio Mind Secret a mani giunte, – ora anche Alan Scuro si sacrificherà con te. Ci sono sempre due lupi a difesa di un branco. Uno all’inizio e uno alla fine.

Ma quando ormai il meteorite incendiato su cui Didamante era riverso stava per colpire il Dragone d’acciaio cinese Muraglia-Tob che lo incendiava, il Remo-Tob di Alan Scuro scomparve dal Settore 4, e dai radar della Matron, astronave madre senza difese da cui Mind Secret osservava a mani giunte il destino dell’umanità giungere al proprio epilogo. – Alan Scuro, perché te ne sei andato al settore 1. Non scappare e combatti per il tuo amico, per il tuo branco!

– “… Per andare a vedere la partita, di palooone, perché? Perchè?

– Didamante, svegliati! – implorò ora il Generalissimo vedendosi spacciato, dato che dopo il Muraglia-Tob e prima del Varco c’era la sua astronave. – Il tuo compagno di caccia Alan Scuro ti ha abbandonato. Devi essere due lupi in uno! Svegliati e combatti!

Ma fiamme come bucce di stella avvolgevano il sasso errante e Didamante era quasi cotto a puntino. Si poteva evincere dalla corazza esterna del suo robottone dorato, che per le alte temperature stava iniziando a sciogliersi come se l’acciaio fosse cera.

– “Perchè… Perché…

Quando il meteorite urtò gravemente contro l’ultimo robottone difensivo, contro la meraviglia del mondo antico Muraglia Cinese-Tob, a Mind Secret non venne alcuna frase sui lupi da pronunciare per tirarsi su di morale.

Era finita. La carambola intergalattica si sarebbe presto compiuta e per la Terra non ci sarebbe stato scampo. Tuttavia sulla Terra c’era Lira.

– Mind Secret!

– Alan Scuro, sei tu?

– Sì, senti, per te va bene se il branco perde due lupi anziché uno? Vero?

– Sì, grazie per il tuo sacrificio, sei l’orgoglio della Chimichanga Dam e dell’intera umanità.

– Non sono mica io l’altro lupo.

Dalla Matron Mind Secret e i suoi mascelloni sottoposti assistettero una scena quanto mai grottesca. Alan Scuro, a velocità incredibile si stava lanciando col suo Remo-Tob contro il meteorite, ma non era solo.

– Alan Scuro, lasciami!

Nella corsa il Remo-Tob di Alan teneva abbracciato il bianchissimo Faro di Alessandria-Tob di Aiello Lightbeam come una scimmia un albero e, non appena arrivò alla parte del meteorite maggiormente incandescente, quasi lava, lasciò la presa che aveva sul robottone del Prestabilito americano e virò per mettersi in salvo. Ma non prima di aver recuperato Didamante con un eroico scatto fra le fiamme.

Il Faro di Alessandria-Tob era divenuto un vero e proprio proiettile cosmico sparato fra le stelle. Ma compreso di pilota…

– Ah! Aiuto! – urlò Aiello venendo sballottato nella sua cabina verde fosforescente dall’impatto.

Il Faro-Tob, grazie alla nana bianca che aveva al posto della lampadina dei normali fari e per via della maggior duttilità della roccia rovente, aveva penetrato senza problemi il meteorite, rimanendovi tuttavia incastrato.

– Vai, Aiello, – urlò Alan Scuro, – ora fa’ qualcosa!

– Alan Scuro, che tu sia maledetto, cosa dovrei fare? Sono immerso nella lava!

– Usa quel colpo con cui fai fare boom ai grappoli di cimici.

– I Raggi senza Ruota?

– Sì, ma sbrigati!

– Ti odio. Raggi senza Ruota del Faro-Tob, colpite!

Il meteorite, non appena Aiello attivò il suo colpo, iniziò a cospargersi di crepe luminose e, proprio come era accaduto alla cimicicciona asiatica grazie alla Lancia Pulsar di Didamante, poco prima di esplodere aprì le sue enormi ali nell’aria assente.

– Mind Secret, – chiese Alan Scuro tenendo col suo Remo-Tob il robottone dell’amico esanime, – da quando in qua i meteoriti hanno le ali?

– Non le hanno… – rispose il Generalissimo disgiungendo le mani, – quello non è un meteorite, è una cimice asiatica di dimensioni mai viste, camuffata, da meteorite! Deve essersi bagnata in un mare di fango e le altre, una volta asciugatasi, devono averla sospinta contro di noi! Si… Si stanno organizzando…

– Che bella notizia.

– Guarda, Alan Scuro – disse Mind Secret alzandosi in piedi dalla sua postazione, – le si sono appena liberate anche le antenne… Che mostro, la bocca-rostro sembrano due picchi di montagna! Mai vista una cimice del genere. È… deve essere… una Cimiciccionissima asiatica!

– Ma non mi dire! Che schifo!

– “Una volta non ci porti pure me.”

BOOM!

(Continua…)

La terza parte dell’episodio filler: Meteorite con sorpresa, a cena da Bobik – verrà pubblicato, sempre qui, il giorno 13-10-2023, alle ore 00:00.

Grazie per il vostro tempo. L’autore, Francesco Maurizi

(La storia, i luoghi e i personaggi di questo e di tutti gli altri racconti presenti in questo sito, sono frutto della fantasia dell’autore degli stessi, Francesco Maurizi, e come tali, sono protetti dal diritto d’autore.)

Il racconto è finito, per ora. Grazie per il tuo tempo e, se ti va, condividilo!

Torna in alto