Alan Scuro – Episodio I – Il Robottone

“Ecco la Terra… Quanto tempo… Che schifo.”

Edizione straordinaria delle 00:02 di giovedì 19-01-2023: Un gigantesco robot umanoide è appena disceso dal cielo a folle velocità, rallentando, fino al levitare, nell’atterraggio avvenuto al centro esatto del Colosseo. L’Anfiteatro Flavio, che fino a poco fa ci era sembrato essere solo un meraviglioso lascito dell’ingegno romano, per accogliere quello che sembra proprio una sorta di Ufo Robot nero e rosso, si è cinto di una spessa armatura tecnologica! Dobbiamo preoccuparci? E che cosa rappresenta lo strano simbolo verde sul petto del visitatore d’acciaio? Ecco, ecco! Le immagini rivelano che una passerella si sta allungando verso il robottone, che, ora che lo guardo bene, sembra avere i connotati estetici di un antico legionario romano! Ha uno scudo rettangolare cremisi e un gigantesco gladio nero, oltre che l’elmo crestato da fiamme vive! Ma dicci di più dall’elicottero, Massimo Due. Ma, ma cosa diavolo sto vedendo?!

– Che paura! Una porta scorrevole si è aperta nel ventre del gigante metallico! E guarda che luce fuorisce dal suo interno! Aiuto, direttore Mentolo! Dalla pancia del colosso, sta uscendo un alieno, no, è un uomo! Si è tolto il casco e subito l’ha lanciato nel vuoto sotto di sé! Ha i capelli tinti, dai sì, sono tinti e il viso sbarbato di fresco. Eccolo, santo cielo, eccolo che si incammina lungo la passerella argentea! Sembra avere una cinquantina d’anni da come gli calza da tuta metallizzata a bande rosse… Si è acceso una sigaretta?! Ma chi è? Fa una boccata di fumo ma, ma, non sembra rilassato, il suo sguardo è d’odio! Mi chiedo perché non intervenga l’Esercito. È un nemico? Siamo in guerra? Linea allo studio.

– Comunque sia, Massimo, questa notizia merita una maratona televisiva di settantadue ore. Regia, prendete la moka da dodici nel mio camerino!

– Aiuto, direttore Mentolo, ci sta guardando! Mi… sta guardando! Oh, no! Sta estraendo qualcosa dalla tuta, vorrà spararmi con qualche laser o cose simili?! Aiuto! Dite a mia moglie Rosalba che ho sempre amato sua sorella!

– Tranquillo, Massimo, dalle immagini l’uomo non sembra aver estratto nulla dalla tuta… Eppure ha comunque proteso la mano verso di te! Ma cos… Sbaglio o ti ha mandato a quel paese?!

– Direi proprio di sì, direttore Mentolo… Era un falso allarme. Di’ a mia moglie che scherzavo…

– Massimo, ma chi è quello che gli sta andando incontro?

– Quella! È una ragazza, in tuta spaziale aderente anche lei! Sembra essere la stessa divisa ma alla giovane sta decisamente meglio. Mica male… Certo, mai bella come la mia amata Rosalba…

– Massimo, se ti concentri nel descrivere la scena di rilevanza epocale che hai davanti, anziché sul salvare il tuo matrimonio, l’umanità intera in ascolto avrà di che ringraziarti…

– La ragazza dai lunghi capelli biondi lo ha incrociato senza degnarlo di uno sguardo, e sta andando verso il robot! Lui si è voltato verso di lei, non lo biasimo, ma, ma, non vorrà mica?! No, non l’ha fatto per fortuna… Tuttavia ha sputato a terra dove lei è passata sculettando! Perché lo avrà fatto?

– Massimo, puoi smettere di zoomare sul fondoschiena della ragazza che… cammina? Dal nostro studio vediamo tutto quello che inquadri…

– Direttore! La ragazza è entrata nella pancia del robot e, dalla luce, sta mandando a quel paese l’uomo dello spazio coi capelli tinti! Ma cosa avranno tutti oggi?

– Massimo, abbiamo visto che la porta luminosa si è richiusa, quel coso non ripartirà mica?!

– Sembra proprio di sì, direttore. Tutta Roma sta tremando e si sta alzando un fumo terribile che… che… – interferenza – Nooo…! No! – interferenza – Rosalba! – lunga interferenza.

– Massimo, che succede?! Massimo!

Si riaccesero i vitrei occhi infossati nell’elmo del robot legionario Remo-Tob, e l’umanità intera trattenne il respiro. Ma il vecchio pilota sembrava non curarsene e continuava la sua passerella fra i fasci di luce puntati sul colosso in armatura, anziché su di lui.

Non appena avvenne il fragoroso distacco da terra del Remo-Tob, il pilota, ormai sul finire del ponte d’acciaio, si limitò a lanciare il mozzicone di sigaretta nella roboante onda d’urto, appena un attimo prima di scomparire dietro alla porta stagna di un ascensore. Poi, semplicemente, schiacciò il tasto del piano terra. Era tanto che non lo faceva.

Per via della coltre che si era alzata, nessuno, nemmeno l’inviato speciale Massimo Due, poteva sapere se il pilota dismesso dalla storia avesse lanciato o meno un ultimo sguardo al suo ex veicolo da guerra, perché nessuno sapeva se quell’uomo, venuto dalla notte, lo considerasse più come un oggetto. O più come un vecchio amico.

Ma se non lo fece, se non salutò quella macchina con cui aveva passato gli anni migliori della sua vita, non sentiamoci migliori di Alan Scuro, perché tutti noi, per sopravvivere, facciamo così, con ciò che siamo predestinati a lasciarci alle spalle.

(Continua…)

L’Episodio II di Alan Scuro – Lira, la ragazza dell’alternanza scuola-lavoro – verrà pubblicato, sempre qui, il giorno 26-01-2023, alle ore 00:00.

Grazie per il vostro tempo. L’autore, Francesco Maurizi

(La storia, i luoghi e i personaggi di questo e di tutti gli altri racconti presenti in questo sito, sono frutto della fantasia dell’autore degli stessi, Francesco Maurizi, e come tali, sono protetti dal diritto d’autore.)

Il racconto è finito, per ora. Grazie per il tuo tempo e, se ti va, condividilo!

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