Alan Scuro – Episodio XLIV – Proprio per niente

(Nell’episodio precedente, mentre nel Cosmo di Nessuno tutti i robottoni dei Prestabiliti sono andati via via fuori uso, sulla Terra si pensa a cose decisamente poco rilevanti per il destino dell’uomo…)

– Scusa, Ermanno – gli disse Orione più che titubante, – guarda che Alan Scuro come brand non attira. Un po’ di tempo fa comprai a 99,99 un robottino da costruire della Chimichanga Dam per una mia… amica, e ora il prezzo è sceso vertiginosamente. Per non parlare dei fumetti, Mido, un mio amico, credo abbia l’unica copia in circolazione e nemmeno l’ha pagata. Almeno nessuno è così pazzo da farne dei racconti…

– I robottini da costruire andavano forte negli anni ottanta, – disse Ermanno a Orione lisciandosi la barba a cornice di bocca, – ora i soldi si fanno solo con le carte. Tuttavia se vuoi, ciccio, ne ho uno in macchina.

– No, prendiamo le carte, – scodinzolò Sergio col simbolo dell’euro nelle pupille, – solo le carte, tutte le carte che hai! Finalmente me ne andrò da questo posto e da casa di mamma! Poi troverò una ragazza in tre dimensioni e sarò felice!

– Va bene, Sergio. Ma tutte non posso vendertele. Sai, ho molti altri compratori ben disposti a pagare fior di quattrini per questi box sigillati.

– Quanto vuoi? Sono disposto a darti tutto quello che ho in banca.

– Non so se puoi permettertelo, Sergio. Alza un attimo uno di questi box di Alan Scuro Gioco di Carte Collezionabili e guarda il colore del back.

– Sotto è verde, – gli rispose Sergio controllando più volte.

– Esattamente, – disse Ermanno togliendo a Sergio la scatolina e rimettendola nella valigetta con le due carte promo dei robottoni in quel momento alla deriva nello spazio, – è verde perché è la primissima stampa della prima edizione. È uscita poco dopo l’arrivo sulla Terra del primo robottone ed è andata subito a ruba. Quindi questi box da 24 bustine, che inizialmente valevano solo ottanta euro, ora sono inestimabili. Posso farteli al massimo a ottomila ognuno. Ma solo perché siamo come amici e perché in te rivedo il me stesso di un tempo, quello senza la visione del collezionista, Sergio.

– Affare fatto, userò i risparmi di mia madre per la casa di riposo!

– Sergio… – gli sussurrò Orione cercando di farlo ragionare. – Sei sicuro che sia una buona idea?

Ma – Shh, – lo zittì subito Ermanno, – le carte collezionabili sono cose da adulti, ciccio. Non impicciarti.

– Esatto, Orione, – cosa vuoi saperne tu, sono cose da adulti. – ribadì Sergio ripetendo a pappardella la visione del cosplayer barbuto in gonnella.

– Fai un po’ come ti pare, Se’. Comunque, signor Ermanno, se avesse veramente uno di quei robottini da costruire sarei interessato. Sul sito della Dam non si riescono a comprare.

– Ma guarda che non ci fai i soldi con quelli – disse Sergio il fumettaro cercando di farsi apprezzare da Ermanno.

– Lo so, ma è per…

– Una tua amica! – Sorrise Ermanno sistemandosi la parrucca. – Te lo prendo. Nella Lamborgotti ho il secondo uscito, quello di quel pilota morto che non ricordo come si chiamava. Dadamante o qualcosa di simile.

Nel tempo che Ermanno col vestitino svolazzante sopra alle gambe pelose andò a prendere il robottino di DIDAMANTE in macchina, Sergio firmò l’assegno da 24k e lo mise in una busta insieme al proprio futuro.

– Sergio, – disse sbrigandosi Orione, – ho controllato, su internet questi box stanno a pochissimo. Ermanno ti sta truffando!

– Veramente?! Fa vedere… Sapevo che non ci si poteva fidare di un uomo in gonnella, mio padre lo diceva sempre.

I due fecero un rapido controllo e non appena Ermanno rientrò chiesero spiegazioni. Sergio aveva già cambiato fazione quindi ora era dalla parte di Orione. Tuttavia Ermanno non si lasciò intimidire, aveva molti assi nella manica, letteralmente: – Avete controllato i prezzi, dite? Controllate meglio.

Orione rispose mostrandogli l’immagine di un box da 24 bustine del Gioco di Carte Collezionabili di Alan Scuro venduto a poco più di novanta euro. Al che Ermanno scoppiò a ridere, battendo i suoi possenti pugni sul tavolo da gioco.

– E voi vorreste dirmi che ci capite? Guarda meglio, se scorri le immagini di quell’inserzione scoprirai che il box sul back è bianco, non verde. Quella è la seconda stampa della prima edizione, non la primissima stampa della prima edizione.

– Effettivamente… – disse Orione controllando meglio. – Questi che costano poco hanno il fondo bianco, non verde come i tuoi. Scusa…

– Basta, me ne vado – disse Ermanno richiudendo la valigetta e aprendo stizzito la porta nel sistemarsi la parrucca con un colpo di capo a mento alto.

– No, ti prego, Ermanno – disse Sergio buttandosi ai suoi enormi piedi nel porgergli l’assegno imbustato da 24k, – non ascoltarlo, io ti credo! Ho sempre creduto in te da quando il tuo bel vestitino ha varcato la soglia della mia orribile esistenza.

– Va bene – disse Ermanno arraffando l’assegno e infilandoselo nella scollatura villosa piena di pettorali, – ma in futuro dovrete aver fiducia nel vostro buon Ermanno. Io nel campo nerd ho l’equivalente dell’orecchio assoluto di un pianista nel campo musicale, la Visione del collezionista, non dimenticatelo mai. Tieni, ciccio.

Ermanno porse a Orione il modellino del Rodi-Tob da costruire: – Questo non vale molto, ma se è per una tua amica allora… Sei sicuro che non vuoi anche tu le carte di Alan Scuro? Come hai visto la seconda edizione non costa poi così tanto e si trova ancora facilmente.

– No, grazie – disse Orione prendendo in mano la scatola del robottino per Lira, chiedendosi al contempo del perché l’avesse richiesta dato che Lira era partita addirittura senza salutarlo.

– Va bene, comunque ti regalo una promo della terza edizione, ne hanno stampate così tante che non so cosa farmene. Tutti vanno matti per questa tizia. Mah, secondo me Misa Amaki è molto più carina.

Mentre Sergio teneva la valigetta fra le braccia come una madre un figlio appena nato, Ermanno il commerciale uscì di tutta fretta e partì sgommando a tutta velocità con la sua Lamborgotti rosa.

Un istante dopo al suo posto parcheggiò una macchina verde acido e quando il pilota aprì la porta al passeggero, questo risultò essere un uomo incappucciato e terribilmente inquietante. Era Alan Scuro in persona, ed entrò nella Fumetteria Pascal zoppicando, quasi in spalla al suo assistente Secret e borbottando imprecazioni per la fatica via via sempre più marcate.

– Vorrei il secondo modellino della collezione di robottini da costruire della Chimichanga Dam, il Rodi-Tob in scala 1:144, quello con Lancia Pulsar e Scudo Rotondo compreso nel prezzo.

Sergio stava nascondendo la valigetta con le carte sotto al bancone. Aveva temuto fosse un ladro o qualcosa di peggio: – Veramente noi non trattiamo modellini da costruire.

– E perché il ciccione ne ha uno? – disse Alan Scuro guardando Orione con occhio sprezzante.

– Vede, quello non l’ha comprato da me.

– Sono l’ex Prestabilito Alan Scuro, ex marito ed ex pilota del Remo-Tob con tanta voglia di tornare a far saltare in aria qualche essere maleodorante, quindi questa non è proprio la tua giornata, mister fumetto.

– Prendi il mio, – gli disse Orione tendendo all’ombra la scatola col gioco, – tanto era per una mia amica, anzi per una mia ex ragazza, suo padre li colleziona. Ma ora lei è partita e non so quando tornerà. sinceramente non so nemmeno perché me lo sono fatto dare.

Alan mise a Orione la mano carbonizzata sulla spalla flaccida e fece del suo meglio: – Se è una tua ex non le devi niente, catalogala e vai avanti.

Orione si limitò ad abbassare il triplo mento.

– Allora grazie, ragazzo, e anche se sei ciccione, scusa per il ciccione di prima – gli disse Alan Scuro mentre Sergio tornava a respirare riemergendo dalla valle della paura e delle tenebre. – Come ti chiami?

– Orione.

– Mia figlia aveva un compagno di classe col tuo stesso strano nome, pensa che è stato proprio lui a comprarmi il primo modellino, quello del Remo-Tob. Purtroppo ora lei è partita e non so quando tornerà, quindi non posso più rintracciarlo. Che coincidenza.

– Già. A volte i casi…

– Già. Andiamo Doc Secret, torniamo a casa. Ho del lavoro da fare.

L’uomo incappucciato seguito da quella specie di agente segreto che gli faceva da autista se ne andò, anch’egli sgommando, dalla Fumetteria Pascal. Fra le mani aveva una fedele riproduzione del robottone dell’amico Didamante ed era in un certo qual modo felice, quindi gli ci volle del tempo per inanellare i pensieri in modo da comprendere che il ciccione con cui aveva appena parlato era l’ex ragazzo della figlia.

– Ciccione bastardo! – urlò non appena ebbe l’epifania, quasi facendo andare a sbattere Doc Secret contro una trattore che sopraggiungeva dalla parte opposta.

Fu allora che Orione girò la carta promozionale che gli era stata regalata da Ermanno. Era la carta promozionale della nuova Prestabilita del Remo-Tob, Lira Scuro. E nella sua divisa da combattente, aderente, metallizzata e a bande rosse, gli parve più bella, ma soprattutto più fiera e più donna, di come la ricordava.

– Sergio, – chiese Orione al fumettaro intento a chiudere le sue nuove carte nella cassaforte nascosta dietro una stampa incorniciata di Evangelion, – puoi ordinare un box di queste carte anche a me? Va bene anche la quarta ristampa.

Nel Cosmo di Nessuno, ai confini del cosmo, l’ultima bombarda del Muraglia-Tob si spense in quell’istante, insieme alle speranze di un futuro per il genere umano che non fosse di morte e puzza a non finire.

(Continua…)

L’Episodio XLV di Alan Scuro – Nemmeno dopo tre birre – verrà pubblicato, sempre qui, il giorno 15-12-2023, alle ore 00:00.

Grazie per il vostro tempo. L’autore, Francesco Maurizi

(La storia, i luoghi e i personaggi di questo e di tutti gli altri racconti presenti in questo sito, sono frutto della fantasia dell’autore degli stessi, Francesco Maurizi, e come tali, sono protetti dal diritto d’autore.)

Il racconto è finito, per ora. Grazie per il tuo tempo e, se ti va, condividilo!

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