Alan Scuro – Episodio XX – Tema

(Nell’episodio precedente, Alan Scuro, all’arrivo a Monsampietro mollico di strani tizi, da lui definiti Secret, e dopo averlo quasi ammazzato, ha fatto scappare Aiello a casa di Lira, che abbiamo inoltre scoperto essere sua figlia. Incredibile. Credo si cominci a capire del perché Alan Scuro non accettava donne tra i Prestabiliti. Però ora cosa c’entra questo tema pieno di errori?! Si vede che il piccolo autore preferiva guardare i cartoni animati sui robottoni allo studio.)

Tema sul papà – Scuro Alan 15/11/1980

Mio papà si chiama papà Scuro e ha i capelli come il cognome. È di corporatura normale ma fa finta di essere forte quando abbracciava la mamma o quando la notte la picchiava. So che la picchiava perché le finestre tremavano e mamma urlava e io per la paura non riuscivo a dormire.

Per fortuna la lasciava in pace quasi tutto l’anno, perché mio papà fa il petroliere e c’è solo a ottobre quando torna. Il suo lavoro è tirare fuori il petrolio con una pompa sottoterra. Siccome nonno sta sottoterra, secondo me una volta o l’altra mio papà salverà nonno Scuro sottoterra.

Mio papà non c’è mai e quando c’è sorride. Anche io sorrido perché indossa sempre una tutina aderente al posto dei pantaloni che è quella dei petrolieri e sulla giacca che pure è del colore dell’argento ci sono delle strisce rosse come quelle dei piloti di Buffo Robot.

Il simbolo della sua petroliera è un buffo alieno verde con un occhio solo che viene colpito dai missili. Poverino. Mi piace tanto ma non c’entra molto col suo lavoro di petroliere, quindi forse piaceva tanto anche al suo capo che gli da gli stipendi per comprarmi i gioccattoli.

Siccome papà Scuro sa che gli ho detto che è propio come i piloti dei robottoni della televisione con quella tuta, quando torna dalla petroliera mi porta sempre un robottino dà costruire e lo costruiamo insieme mentre mamma cucinava le pennette alla vodka. Tranquilla maestra Anna Purna, a me la vodka mamma diceva che non la metteva, secondo me perché non voleva che la picchiavo anch’io come papà Scuro.

Forse non dovrei ma mi dispiace per quella volta che lei è venuta a casa nostra e siccome mamma non c’era papà Scuro ha picchiato lei, signora maestra.

Una volta il primo di ottobre papà Scuro mi ha regalato un Dumdam con lo scudo rosso e il fucile verde. Mi piace tanto perché ricordo quando papà Scuro è entrato in casa tutto sorridente con la scatola in mano col robottone disegnato. Sorrideva perché poteva tornare a picchiare la mamma comprando il mio silenzio col gioco, ma a me stava bene quindi ha detto la catechista che quando faccio la comunione devo dirlo a Don Lardelli. E mi ha detto che devo dire anche di quando papà Scuro ha picchiato lei, signora maestra.

Siccome mi sentivo in colpa con Gesù però ho detto tutto a mamma e quindi adesso a Don Lardelli non devo dire nulla. Le bidelle dicono che mamma era così arrabbiata che ha volato giù dal ponte di Servilnano ma so che non è vero perche lei non è mica un robottone o unaereoplano o un uccello o un aereoplano di carta o un aquilone o Gesù e quindi non volava.

Questo anno papà Scuro pure è tornato a ottobre ma questa volta non sorrideva. Non so perché non sorrideva ma penso perché siccome mamma era andata a vivere con nonno Scuro sottoterra adesso papà Scuro deve salvarli entrambi e forse non sa se ce la facciamo con la sua pompa per il petrolio visto che nonno Scuro stallà sotto dà tanto tempo. Quindi siccome a Monsampietro Mollico dicono tutti che lei anche fa le pompe, allora se può ne desse un’altra a papà Scuro le dico grazie, prego e bacini.

Spero che papà Scuro così ci riesce a tirare fuori almeno mamma.

Voto: Ottimo – Maestra Anna Purna

Alan Scuro ha completamente dimenticato questo tema, obliterandolo nelle profondità più inaccessibili del suo subconscio. Tuttavia Lira, sistemandogli casa mentre Aiello ancora dormiva, lo ha trovato in un cassetto e nascosto tra i suoi appunti.

(Continua…)

L’Episodio XXI di Alan Scuro – Due amici al bar – verrà pubblicato, sempre qui, il giorno 09-06-2023, alle ore 00:00.

Grazie per il vostro tempo. L’autore, Francesco Maurizi

(La storia, i luoghi e i personaggi di questo e di tutti gli altri racconti presenti in questo sito, sono frutto della fantasia dell’autore degli stessi, Francesco Maurizi, e come tali, sono protetti dal diritto d’autore.)

Il racconto è finito, per ora. Grazie per il tuo tempo e, se ti va, condividilo!

Torna in alto