2004, Grecia
Alan Scuro e Didamante se ne stavano seduti in un locale niente male nella scura e affollata notte ateniese.
Anche quell’anno, come ogni anno da quando nel Cosmo di Nessuno si erano conosciuti, anziché cercarsi una moglie e dare al mondo un primogenito maschio, un Predestinato, i due se la stavano spassando alla grande.
– Allora facciamo un gioco, Alan!
– No, Dida, sono già nell’Olimpo, non me la sento…
– E dai! Se sei un uomo accetti!
– Cosa hai in mente?!
– Andiamo a piedi al Partenone, ma…
– Ma?
– Ma ci fermiamo in ogni cazzo di bar a prendere uno shot!
– E che cambierebbe dal solito?!
– Cambia che questa volta ci fermeremo anche nei ristoranti, nelle gelaterie e nei night. E in ogni posto aperto dovremo prendere un cicchetto!
– No, Dida, io non me la sento… Mi sono già fatto tre birre medie. Voglio una pita con la salsa tzatziki… Due…
– Va bene… ma non sei un uomo!
– Dai, ci sto, infame di merda. Ma offri tu!
– Alan, siamo piloti della Chimichanga, abbiamo letteralmente soldi infiniti.
– Offri tu.
Poteva andare in due modi. Alan Scuro e Didamante potevano passare la solita nottata a fare gli scemi lungo le candide viottole ateniesi, per poi venire raccolti il giorno dopo dai furgoni verde acido della Chimichanga Dam e redarguiti dai Secret, oppure…
No, poteva andare solo in quel modo…
Iniziarono così la trasvolata da un bar all’altro fra la gente, sorridendo, scherzando con le peggio battute sessiste e fischiando non a caso alle ragazze che incontravano a cosce scoperte, scappando poi ogni volta dai fidanzati che li inseguivano imprecando in greco moderno.
Erano due anni che Alan Scuro e Didamante passavano la loro vacanza ottobrina in Grecia. Si era detto una volta in Grecia per Dida e una in Italia per Alan, ma Didamante aveva insistito anche quell’anno perché la nonna stava molto male.
L’altissimo predestinato del Rodi-Tob dai capelli biondi, voleva rivederla ancora una volta perché questa sarebbe stata l’ultima – Alan, ti prego… Povera nonna Ilia…
E Alan Scuro proprio non se l’era sentita di non accontentarlo. Fanno così gli amici.
Un bar dopo l’altro i due continuavano a bere cicchetti. Alan Scuro, che ahilui in Grecia difficilmente avrebbe trovato il Varnelli, scelse di bere solo whisky con ghiaccio. Didamante, che invece il whisky proprio non lo sopportava per una più che giovanile sbornia presa con quello di suo padre Aristogitone, vecchio proprio come lui, preferì una – Vodka con uno spicchio di limone, grazie.
Così, un bar dopo l’altro, i due amici proseguivano. Non c’erano enormi sciami di cimici a inseguirli né robottoni con cui combatterle a suon di Gladio Oscuro e Lancia Pulsar. Non c’era il solo spazio profondo che rimaneva dopo gli attacchi subiti né i conati di vomito causati dalla zuppa giornaliera di Bobik, che sembrava di rape ma senza rapa alcuna.
C’erano solo loro, due amici. E Atene, con i tossicodipendenti a bucarsi fra le rovine della democrazia, e le stelle, con i maleodoranti Nemici Dell’Umanità da qualche parte lassù, ma troppo lontani per starci a pensare. Infinitamente lontani.
Dopo sette bar, due gelaterie, un kebabbaro, al quale chiesero di andare a prendere i due cicchetti nel bar vicino, perché non li aveva, una libreria ostile e un night, dove stettero per più tempo che negli altri posti, i due predestinati amici avevano compiuto un percorso di soli cinquecento metri.
Pensate che impiegarono, solo per quella prima parte, quattro ore della loro nottata brava, peraltro sacrificando un quantitativo lodevole della propria bile alla dea Atena.
Ma nonostante gli sforzi, il tempio dorico a lei dedicato con le sue colonne immortali a sorreggere il ricordo di dei perduti, candido in lontananza lassù sull’acropoli antica, maestoso si ergeva… ancora lontanissimo e incurante di tutto.
(Continua…)
L’Episodio XXII di Alan Scuro – Lira in asciugamano – verrà pubblicato, sempre qui, il giorno 16-06-2023, alle ore 00:00.

Grazie per il vostro tempo. L’autore, Francesco Maurizi
(La storia, i luoghi e i personaggi di questo e di tutti gli altri racconti presenti in questo sito, sono frutto della fantasia dell’autore degli stessi, Francesco Maurizi, e come tali, sono protetti dal diritto d’autore.)